L'infiorata del 31 maggio

Per parlare dell’infiorata bisogna dare la giusta importanza alla devozione che tutti i molisani nutrono nei confronti della Madonna. In Molise esistono dei veri e propri “itinerari mariani”:

- nell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano si venera: la Madonna del Monte (Campobasso), Santa Maria della Strada (Matrice), Beata Vergine del Carmine (Matrice), Madonna Addolorata (Castelpetroso), Madonna della Libera (Cercemaggiore), Maria Santissima delle Stelle (Sant’Angelo Limosano);

- nella Diocesi di Isernia-Venafro si venera: Santa Maria dei Cipressi (Fontegreca), Santa Maria delle Grotte (Rocchetta al Volturno), Santa Maria del Bagno (Pesche), Santissima Annunziata (Venafro), Madonna con Bambino (Isernia);

- nella Diocesi di Termoli-Larino si venera: Madonna della Salute (Castelmauro), Maria Santissima di Bisaccia (Montenero di Bisaccia), Madonna della Difesa (Casacalenda), Madonna Grande (Campomarino), Santa Maria Maggiore (Guglionesi);

- nella Diocesi di Trivento si venera: Santa Maria Assunta (Frosolone), Santa Maria di Loreto (Capracotta), Santissima Annunziata (Agnone), Madonna di Canneto (Roccavivara), Madonna della Saletta (Castel del Giudice), Madonna di Fatima (Bagnoli del Trigno).

La storia della tradizione è legata a quella del Santuario di Santa Maria del Monte di cui ancora non si conosce l’anno preciso di fondazione. È che nel 1277 morì il primo arciprete del Santuario, il sacerdote De Bonosmiro per cui l’anno di costruzione è antecedente a questa data. La chiesa si pensa sia nata come cappella e cimitero dei signori del castello visto che nel corso dei lavori di ristrutturazione si sono trovate delle ossa sotto il pavimento e si presume fossero quelle dei Monforte. La cappella in stile gotico fu riparata più volte fino ad assumere un aspetto più vicino allo stile romanico.
Cambiò l’architettura e cambiò anche il nome: la chiesa fu chiamata inizialmente Santa Maria de Supra, poi Santa Maria de Campobasso quindi Santa Maria Maggiore. Nel XVIII secolo divenne Maria Santissima Incoronata del Monte; tutto il popolo molisano è sempre stato molto devoto alla Madonna del Monte e a Lei offriva quanto di più caro aveva in cambio di grazie. Veniva donato, addirittura, dell’oro e così l’arciprete Nicola Maria Minadeo propose di adornare il capo della Madonna e quello del Bambino con delle corone d’oro ottenute dalla lavorazione manuale del metallo prezioso ottenuto in devozione. Il 5 giugno del 1904 l’incoronazione avvenne in piazza municipio con una grande cerimonia.
Andando avanti negli anni si arriva al 1911 ed in particolare al 30 maggio, in cui la chiesa venne inaugurata dopo dei lavori indispensabili per rimetterla a posto. Per le strade della città la statua della Madonna venne portata in processione il mattino successivo, dando inizio alla tradizionale processione che da allora chiude ogni anno il mese mariano.
Oggi la processione attraversa le strade del centro storico ed il centro città nel pomeriggio ma la statua non è più la stessa di allora: di quella non si hanno notizie da qualche anno. Quella autentica ha subito tanti ritocchi e lavorazioni nei secoli. Originariamente era in stile bizantino, tutta in legno, compresi i capelli ed i vestiti. Nel 1904 venne coperta da un abito bianco e azzurro come quello che si può vedere ora, ma i ricami del vestito autentico erano in oro. Sulla statua era riportata una data: 1334. Non si sa se si riferisse all’anno di realizzazione o di primo restauro.

Solo negli anni successivi la processione iniziò a percorrere le strade coperte da manti di fiori, tipicamente rose e ginestre. Su questi tappeti solo la Madonna portata in spalla può passare mentre si ascoltano preghiere, cori di devozione “Viva Maria”, applausi per gli artisti improvvisati che con passione riescono a realizzare opere molto caratteristiche, colorate e profumate.

C'è chi fa prima una bozza di gesso direttamente sulla strada, chi si diverte a disegnare con la polvere di caffè, chi usa varie tipologie di fiori per disporre di una più vasta scelta di colori, chi preferisce migliorare il proprio omaggio alla madonna con sale colorato. Queste ultime soluzioni diventano quasi indispensabili in quelle annate in cui la natura ha portato pochi fiori!

Ed in questo clima di festa gli artisti sono i bambini, i ragazzi, gli adulti e gli anziani! Addirittura alcuni bambini vogliono che a lavorare al loro tappeto non si intrometta nessun adulto!

Oggi l’infiorata viene organizzata ancora più con cura: i tappeti devono essere realizzati dentro dei riquadri in erba, il cielo viene “addobbato” con nastri colorati che incorniciano la statua della Madonna in processione, addirittura si preparano coriandoli con il nome di Maria stampato su che vengono lanciati a pioggia verso la statua insieme ai petali di rosa…
Il percorso da seguire è lungo e termina a tarda sera nel piazzale dei Monti dove si procede con una benedizione e poi si lascia spazio alla festa popolare con il cantante, i fuochi d’artificio (quando ci sono i soldi), le bancarelle e così via.
Mentre proseguono i festeggiamenti, i frati, dentro la chiesa, provvedono a sistemare la Madonna, sostituendole la corona e gli accessori in oro usati durante la processione. Tra questi accessori c’è un’ancora che Maria porta in mano ed una rosa.